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venerdì 28 febbraio 2014

-Corso di giapponese- lezione 03

Bentornati! Accidenti: è passata una settimana dall'ultimo post del corso ^.^" (Ops...)
Oggi vedremo la pronuncia delle varie lettere; partiremo dalle vocali quindi vedremo le particolarità della /u/, le semi-vocali /y/ e  /w/ e le consonanti.

LE VOCALI
La lingua giapponese ha cinque vocali come quella italiana, si trovano all'inizio dell'alfabeto e sono /a/, /i/, /u/, /e/, /o/. Vi consiglio di cominciare fin da ora a considerarle in questo ordine perché è poi quello usato anche nelle sillabe per ordinarle all'interno dell'alfabeto e vi sarà utile quando dovrete studiare i vari kana (i caratteri Hiragana o Katakana).

Quelli che ho usato sono segni fonologici impiegati internazionalmente, per intenderci potete trovarli anche in un dizionario di inglese, per descrivere un suono e come potete vedere appaiono simili alle vocali italiane quindi avremo:

  • abunai (=pericoloso)   A come in asola
  • egao (=sorriso)   E come in elemento
  • itai (=doloroso) I come in isola
  • ocha (=the) O come in ostacolo

Le particolarità della /u/
Questo segno fonologico indica che il suono viene pronunciato come in urto:
  • susumu (=avanzare, andare avanti)

inoltre la "u" generalmente risulta di difficile individuazione dopo le consonanti k, t, p, s:
  • gakusei (=studente)   è pronunciato quasi "gakksei"
  • suizokukan (=acquario)   è pronunciato quasi "suizokkan"
Infine, quando il suono è posto alla fine di una parola, di nuovo quasi non si sente:
  • tabemasu (=mangiare)   è pronunciato quasi "tabemass"

SEMIVOCALI /y/ E /w/
Le semi-vocali sono /y/ e /w/. /y/ può essere unita a /a/, /o/ e /u/ per creare le sillabe /ya/, /yo/ e /yu/ in genere usate come in:
  • yameru (=smettere)
  • yoku (=spesso)
  • yume (=sogno)
e quaste semi-vocali ("y" e "w") sono talvolta combinate con le consonanti k, p, h, g, r, b, n per formare altre sillabe:
  • hyaku (=cento)
  • ryokou (=viaggio)
Quanto a /w/, la si può vedere solo ne giapponese moderno quando in coppia con /a/.
Qui Miki si è fermata e ha fatto merenda -w-
"WO" esiste solo in una particella ovvero, appunto, usato per indicare il complemento oggetto benché を si pronunci /o/ e non /wo/.
  • wakaru (=capire)
  • warui (=male)
CONSONANTI
Il giapponese ha un numero limitato di consonanti: k, g, t, d, p, b, m, n, j, h, f, s e dunque non vedrete mai né la lettera "v", né la "l" o la "q". Quando un giapponese deve pronunciare la "v", per esempio in una parola straniera, questa viene mutata nella sua naturale controparte, cioè "b".
(Piccola nota: basta, vi prego, basta dire che in giapponese non esiste la "r"! C'è! Ci sono un sacco di parole che la contengono! È la "l" che non vedrete mai neanche con il binocolo... u.u)

SHI è pronunciato come SCI
shiawase (=felicità)

CHI è pronunciato come CI
chigaimasu (=essere diverso)

GI è pronunciato come GHI
gin (=argento)

JI è pronunciato come GI
jikan (=tempo)

HI è pronunciato come I
hikkoshi (=commovente)

FU (il suono F in giapponese si pronuncia come se si stesse soffiando più che come in "fiore"):
fukin (=straccio)

"Qualcuno ha forse detto raamen?"
  R ha un suono più dolce che in italiano ma anche la nostra pronuncia non  è del tutto scorretta:
raamen (=spaghetti cinesi)

N si pronuncia normalmente tranne prima di p, b, m dove suona come una "m"
shinbun ("shimbun" =giornale)
sanpo ("sampo" =passeggiata)

HA/WA: il più delle volte è pronunciato "ha" ma ci sono occasioni in cui è pronunciato "wa", principalmente quando è una particella grammaticale o in parole come "konnichiwa" (=buon pomeriggio).



Ciao a tutti! E alla prossima!
*Miki*


Fiiiine :3
...
...Col cavolo: ho ancora due pagine di roba da scrivere sull'argomento u.u". 
La prossima volta parleremo della lunghezza delle vocali, dell'uso della doppia consonante e della sillaba /n/ (ebbene sì: "n" è una sillaba... **)

Mata ne! °3°

P.S.
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