Cerca nel blog

venerdì 28 marzo 2014

-Va' ad afferrare una stella cadente 1-

Questa mattina vi voglio parlare di una poesia a cui sono particolarmente affezionata per via di due libri che ho letto un po' di tempo fa e che oggi come allora mi riescono a tenere sempre incollata alle pagine: Canzone di John Donne.
Ce ne sono diverse versioni, questa è l'originale:


"Go and catch a falling star,
Get with child a mandrake rott,
Tell me where all past years are,
Or who cleft the devil’s foot.
Teach me to hear the mermaids singing,
Or to keep off envy’s stinging,
And find
What wind
Serves to advance an honest mind.

If thou beest born to strange sights,
Things invisible to see,
Ride then thousand days and nights
Till age snow white hairs on thee.
Thou, when thou returnest, will tell me
All strange wonders that befelt thee,
And swear
No where
Lives a woman true, and fair.
If thou…”

Il primo libro a cui la ricollego è Stardust di Neil Gaiman un'opera meravigliosa di cui mi sono impossessata che ho acquistato qualche anno fa dopo averne visto il film che ha ben poco da invidiare al cartaceo (una volta tanto la trasposizione merita)
La storia ruota attorno al giovane Tristan Thorn, il garzone di una piccola bottega di Wall, una cittadina che segna il confine fra l'Inghilterra del '800 e il magico universo di Faerie, un confine segnato da un muro che pare non avere né inizio né fine.
La domanda ora è: perché mai Tristan avrà attraversato il varco nel muro che mai nessun umano doveva oltrepassare? Ovviamente per amore, il motore di quasi tutte le grandi storie: il giovane, ingenuo e romantico sognatore, promette alla ragazza si cui si è innamorato (non ricambiato, poveretto), tale Victoria Forester, di trovare per lei la stella cadente che insieme avevano visto e quella stessa notte il ragazzo parte per un'avventura che avrebbe cambiato la sua vita più di quanto avesse mai potuto immaginare principalmente grazie all'incontro con... la stella in questione! Ebbene sì perché la stella Yvaine non renderà facile la vita del povero ragazzo e intraprenderà insieme a lui un viaggio di crescita personale, di coraggio e di magia.

Non aggiungo altro alla trama perché se volessi davvero approfondire tanto varrebbe digitare per intero la storia: questo è uno di quei libri che restano con noi per sempre, che non possono essere dimenticati perché li si è letti non solo con la testa ma anche con il cuore.
Il mondo che Gaiman ha creato si presenta magnifico e surreale eppure concreto quanto il nostro perché ogni pagina è una fotografia dell'attimo, anzi un quadro vivo e vibrate di cui pare quasi di sentirne gli odori e i suoni e poi si ricordano facilmente personaggi incredibili e unici come Capitan Shakespeare (interpretato nel film dal grande Rober De Niro), il personaggio che forse più mi è piaciuto sia nel film che nel libro benché le due versioni siano piuttosto differenti.

A parte l'ovvio riferimento alla stella cadente, perché la poesia di Donne è collegata a Stardust?
Innanzitutto perché lo stesso Gaiman la riporta nella sua opera e poi perché i primi versi chiedono di fare cose impossibili eppure qualcuno ci riesce: colui che è nato con la capacità di vedere cose incredibili e magnifiche (forse il figlio di una fata, come Tristan, o forse chi possiede la capacità di immaginare e creare da sé le visioni splendide che va cercando) e che è destinato a viaggiare per diecimila giorni e notti fino a quando, ormai vecchio e canuto, non farà ritorno con i racconti dei suoi viaggi come un giovane garzone che attraversa foreste intricate e cieli in tempesta per giungere a raccontare la sua storia, vissuta perché lui ha osato desiderarla e intraprendere una strada che gli avrebbe mostrato i portenti strani che gli accaddero.

"Va’ ad afferrare una stella cadente,
impregna una radice di mandragola,
dimmi ove son tutti gli anni passati,
o chi fendette il piede del diavolo,
insegnami a udire il canto delle Sirene,
o a evitare la trafittura d’invidia,
e trova
qual vento
occorra per far progredire un animo onesto.
Se tu sei nato a strane visioni,
a veder cose invisibili,
cavalca notti e giorni diecimila,
finché vecchiezza nevichi su te bianchi crini;
tu, al tuo ritorno, mi racconterai
tutti i portenti strani che ti accaddero,
e giurerai
che in nessun luogo
vive donna fedele e bella.
Se ne trovi una, fammelo sapere,
dolce sarebbe un tal pellegrinaggio;
ma no, non dirmelo; io non vi andrei
anche se potessi incontrarla alla porta accanto;
per quanto fosse fedele quando tu l’incontrasti,
e lo rimanesse fino a che tu mi abbia scritto la lettera,
ella però
sarà infedele,
prima ch’io venga, a due o tre."

2 commenti:

  1. *_____* devo leggere Stardust! Ne sento parlare benissimo (anche dell'autore)! È già nella mia wishlist :3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Brava Giusy, non resterai delusa :3
      Sto preparando un seguito per questo post, spero che ti possa interessare anche il libro che presenterò lì: è uno dei miei preferiti, anche più di Stardust -u-

      Elimina