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venerdì 27 giugno 2014

-La città incantata-


Come ricorderete dal post di ieri, ho passato il giorno 25 insieme ad alcune amiche e, nel pomeriggio,
abbiamo trascorso un paio di bellissime ore al cinema, film prescelto: La città incantata.
La città incantata è un lungometraggio d'animazione del 2001 diretto da Hayao Miyazaki e liberamente tratto dal libro Il meraviglioso paese oltre la nebbia di Sachiko Kashiwaba.
Una prima versione era già approdata nelle sale italiane nel 2003 per poi trasformarsi in VHS e DVD ma la versione riproposta dal 25 al 27 giugno (wow! Ben tre giorni! Che sia troppo? Spesso e volentieri i film d'animazione vengono proposti un giorno solo e in orari improbabili, non vorrei che si finisse con l'esagerare con ben tre giorni di proiezione in due fasce orarie differenti u.u) presenta un nuovo doppiaggio più aderente all'originale giapponese.


giovedì 26 giugno 2014

-Millefoglie con le fragole-

Buongiorno! :D
A pochi giorni di distanza dalla fine degli scritti e a pochi giorni di distanza dall'inizio degli orali (*aaaargh!*) mi sono presa un giorno di quasi completa vacanza dallo studio e sono andata a pranzo-cena&colazione a casa di una mia amica; dopo tanta inattività è stato veramente bello riprendere in mano ciotole e tegami

Per una giornata estiva come quella di ieri (temporali a parte... a proposito, da voi com'è il tempo? Sole spaccapietreo diluvio universale?) ho pensato ad un dolce alla frutta: la millefoglie con crema pasticcera e fragole, una delizia... 
Vediamo come l'ho preparata:

sabato 21 giugno 2014

-Cose a caso- #3

Cari lettori... come state?
Io sono un po' in pappa ultimamente visto che la maturità incombe su più fronti  *disperation*
Il tema penso sia andato abbastanza bene anche perché di solito nei temi prendevo voti piuttosto buoni (c'è anche da dire che il commissario di italiano è esterno quindi chissà... potrebbe anche non piacerle quello che scrivo ^-^"), matematica è stata totalmente da panico in realtà era tutto fattibile il problema sta nell'accorgersi, più che nel capire, di come va risolto il problema... xD
Comunque sia, ho trascurato un po' le varie rubriche: spero non vi siate annoiati :3
Ora devo davverodavvero studiare inglese ma appena ci sarà un attimo di calma ripartirà tutto come di consueto 
Per farmi perdonare di avervi un po' abbandonato vi lascio... bho? Che vi lascio? Una poesia in inglese? No, vi prego, mi escono dalle orecchie, non chiedetemi una cosa simile
Facciamo che per ora vi lascio un abbraccio digitale e la promessa di risentirci a breve 



mercoledì 18 giugno 2014

-The Owl that became a Girl-

Sono sdraiata a letto, non dormo e invece guardo il soffitto: è bianco, no, grigio ma in questa penombra tutto sembra grigio infondo.
C'è una ragnatela nell'angolo, domani dovrò toglierla. Perché i ragni vengono a tessere nelle case quando ci sono prati e alberi là fuori? Non sai amico ragno che domani io vanificherò tutto il tuo lavoro?
Mi volto verso la finestra: è grazie alla luce del lampione che vedo oltre il vetro se riesco a distinguere tutti i dettagli della mia stanza nonostante sia passata la mezzanotte.
L'uomo ha creato da sé una luce che dissipi le tenebre; ma è davvero così?
Non è solo un muro bianco che offusca la vista? Dov'è la vera luce?
Lascio il letto e mi dirigo alla finestra, la spalanco. Le mia braccia sono ali, i miei capelli piume, la camicia da notte giace appallottolata sul pavimento. Salto sul davanzale e mi getto all'esterno; restano alle mie spalle
solo pochi sottili solchi nel legno.
Sorvolo un paese che è illuminato ma anche buio e raggiungo una macchia d'alberi, un ombra passa sopra alla mia testa e si posa su un ramo vicino.
Non sono l'unica alla ricerca di qualcosa.

mercoledì 11 giugno 2014

-Crossroads-

Da quando Daniel era giunto in quel luogo, ormai diciotto anni prima, non era più stato in grado di lasciarlo.
Aveva dovuto imparare una lingua diversa dal suo inglese ma non gli era dispiaciuto poi molto: era una lingua a suo modo melodiosa, che pareva poesia anche quand'era prosa, sopratutto se a parlare era Sara. Lui l'aveva vista crescere e aveva imparato a parlare mentre imparava anche lei, l'aveva vista cadere e sempre aveva atteso pazientemente che si rialzasse, l'aveva ascoltata piangere e l'aveva ascoltata ridere.
Daniel era sempre rimasto legato a quell'incrocio di strade su cui si affacciava la casa color pesca di Sara ma ora lei se ne sarebbe andata, portata via dalla sua vita, pronta a muovere i primi passi verso l'indipendenza.
Erano già passati diversi mesi da quando lei aveva spedito la propria iscrizione alla Facoltà quindi tutti aspettavano la partenza di Sara con trepidazione: un passo importante che l'avrebbe tenuta lontana da casa per mesi. Suo padre si era offerto di accompagnarla alla stazione. Anche Daniel avrebbe voluto andare con loro, abbracciarla prima che salisse sul treno e augurarle buona fortuna ma lui era troppo legato a quell'incrocio di strade per abbandonarlo anche se ciò fosse stato, come in quel momento, la cosa che più desiderava al mondo.
Sara aprì la portiera della macchina e con la mano salutò la madre che, dopo i saluti di rito, ancora, dalla finestra della casa color pesca, le sorrideva orgogliosa. Fu un grido involontario, Daniel aveva giurato a se stesso che non avrebbe detto nulla, che avrebbe accettato quella lunga solitudine e tuttavia:<<Sara, non andare!>>. Lei si guardò attorno, solo per un attimo le era parso di sentire un dolore silenzioso, una sensazione provocata da qualcosa che consciamente si sa non esserci. Sara corrugò le sopracciglia confusa, forse era meglio aspettare, ritardare ancora di qualche giorno... salì ugualmente in macchina; Daniel la guardò andarsene, mentre lasciava quell'incrocio in cui lui, diciotto anni prima, aveva perso e poi ritrovato la vita.



martedì 10 giugno 2014

-Comunicazione interna: mi si è rotto il widget-

Buongiorno! :D
Come potete notare ho cambiato grafica, in realtà ne volevo mettere una differente ma lo sfondo era da qualcosa come 400KB e Blogger supporta solo sfondi con un massimo di 300KB... ma che vuol dire?! 300KB è ultraminuscolo! 
Va be'.

Come alcuni di voi avranno notato, il widget per i sondaggi da un po' non funziona ma a causa della mia vantata pigrizia non mi sono mai decisa a toglierlo tuttavia è giunto il momento di un nuovo sondaggio benché i risultati di quello vecchio siano andati perso (non temere Gebbraio, nel mio cuore ci sei solo tu... )
Quindi... che sondaggiare? Bho.
Mi prenderò un po' di tempo per pensarci... Se qualcuno dovesse avere idee al riguardo vi rimando qui dove potrete scrivermi, terrò conto anche delle vostre idee e vedremo cosa salterà fuori :3

P.S.
E che siano cose rigorosamente banali! I sondaggi seri su un blog non serio sono come i wurstel con gli spaghetti u.u

lunedì 9 giugno 2014

-L'Alpe Devero-

Buona sera a tutti voi, cari lettori!
Party Hard
Ho avuto finalmente l'opportunità di tirar di nuovo fuori la macchina fotografica dopo un periodo di sofferta inattività e per farlo... be', ho solo scalato mezza montagna 
In realtà ne è valsa la pena ma le quattro ore di sonno della notte prima (causa festa da amici) si sono fatte sentire...


Alpe Veglia
fai click sull'immagine per ingrandire
La meta di ieri era l'Alpe Devero, situata nell'estremo nord del Pimonte e a fianco dell'Alpe Veglia che avevo visitato l'anno scorso sebbene risulti più accessibile di quest'ultima visto che per lo meno ci siamo risparmiati la scarpinata in costa (che può anche essere divertente ma non è il caso di fare foto quando cammini in un sentiero largo un metro...).




giovedì 5 giugno 2014

-Horror Story-

Simon guardò la Luna.
Tutto era cominciato come uno scherzo, un gioco: passare la notte nella casa abbandonata che si trovava accanto al cimitero su Cross Street. Era stato deciso tutto quella mattina stessa, un patto stretto fra tre amici, una prova di coraggio per sentirsi più forti, più cresciuti. Tutto perché sentivano di avere qualcosa da dimostrare. La vecchia recinzione di rete metallica era sollevata in diversi punti, non era stato difficile superarla. Una finestra rotta, anche anche la casa era stata violata. Si erano divisi per esplorare, si sarebbero ritrovati all'una nel vecchio salotto coperto di plastica. Simon salì le scale fino al piano superiore. Una porta bianca e una maniglia d'ottone: la camera di una ragazza, l'unica in cui la mobilia non fosse coperta da teli di plastica. Un brivido, una luce, buio. La lampada sul comò si era forse per un attimo accesa? Freddo, un mulinio di tende. La finestra era forse aperta? <<No, chiusa>>, la voce un cinguettio delicato. Simon si avvicinò alla ragazza in abito bianco. Un'altra coraggiosa? Lui era lì per il proprio coraggio? Sciocchezze. <<Mi dispiace>>, lui abbassò la testa pentito, lei sorrise:<<Ci deve sempre essere un guardiano. Sei tu che prenderai il mio posto?>>. La casa sembrò tremolare come un miraggio, Simon vide i suoi compagni fuggire dalla casa e poi, solo poco più in là, il movimento di piedi millenari ancora legati ad una terra non più loro. La ragazza gli prese una mano, un bacio leggero sul volto, la consegna di un titolo e di un dovere, poi se ne andò, finalmente libera di raggiungere i suoi compagni. Simon raggiunse la finestra e l'aprì, solo un salto e fu sul tetto d'ardesia levigata.
Simon guardò la Luna.
Mai c'era stata notte più luminosa e tenebrosa di quella.

Miki 05/06/14